NARCISO (produzione in archivio)

Produzione 2012, coreografia di Michele Merola

MMContemporary Dance Company | LINK VIDEO Coreografia: Michele Merola Drammaturgia: Claudio Borgianni, Michele Merola Musiche: Erik Satie, Ved'x, Olafur Arnalds, Dustin O'Halloran Immgini e Disegno Luci: Cristina Spelti Danzatori: Lorenza Vicidomini, Vincenzo Capezzuto, Enrico Morelli, Giovanni Napoli, Paolo Lauri Narciso è uno fra i più grandi e conosciuti miti della storia e perciò può essere collocato fuori dal tempo, sospeso, fissato in uno spazio eterno, perfettamente neutro e allo stesso tempo altamente contaminabile. Inoltre, più di ogni altro mito descrive la nostra società, il nostro modo di vivere; basti pensare all’uso (e abuso) che viene fatto delle parole “narciso”, “narcisismo”, “narcisista”. Il dramma immortalato dal mito classico è restituito in chiave di favola nera allo specchio deformante, sospesa fra simboli ancestrali e intrusioni moderne, cinica e mélo, cattiva e trasognata come lo sanno essere i bambini in molte occasioni. Uno spettacolo in continua metamorfosi, sia stilistica che immaginifica, un lavoro che trova nella dissacrazione stessa il mezzo per poter descrivere il nostro rapporto con il mondo antico, mitico, dal quale stiamo perdendo ogni legame ed in cui la morte stessa non è più l’evento drammatico e risolutore della tragedia classica, ma solo una conseguenza della difficoltà di adeguamento a quel senso di modernità che è il nostro nuovo Dio. Lo spettacolo diverrà per lo spettatore una sorta di riflesso, impietoso e ironico, della nostra società “liquida”, (come la definisce Zygmunt Bauman), in cui gli uomini corrono sempre in cerca di nuove forme, sospinti dall’orrore della scadenza, verso una felicità tanto impossibile quanto ossessivamente desiderata. Narciso, alla fine, non è altro che il nostro modo di affrontare il mondo sconosciuto e incerto che ci circonda, è lo specchio di un’Europa che ha imparato a chiudersi in se stessa negando il passato e cercando falsamente all’esterno un proprio futuro sempre più indefinito”. ANTEPRIMA Teatro Carani, Sassuolo (MO) - marzo 2012

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