GRAND JETE
di Silvia Gribaudi
con Silvia Gribaudi e MM Contemporary Dance Company: Emiliana Campo, Lorenzo Fiorito, Mario Genovese, Matilde Gherardi, Fabiana Lonardo, Alice Ruspaggiari, Rossana Samele, Nicola Stasi, Giuseppe Villarosa, Leonardo Zannella
Musiche originali Matteo Franceschini
Disegno luci Luca Serafini
Styling Ettore Lombardi
Assistente alla coreografia Paolo Lauri
Consulenza drammaturgica Annette Van Zwoll
Consulenza artistica Matteo Maffesanti
Consulenza tecnica Leonardo Benetollo
Creative producer Mauro Danesi
Produzione di Associazione Culturale Zebra (IT)Co-produzione di MM Contemporary Dance Company (IT), La Biennale de Lyon (FR), Théâtre de la Ville (FR), Rum för Dans (SE), National Theatre Brno within Theatre World Festival Brno (CZ), BPDA - Big Pulse Dance Alliance: Torinodanza Festival (IT), International Dance Festival TANEC PRAHA (CZ), Zodiak - Side Step Festival (FI)Con il sostegno del Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’Arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale)Con il contributo del MiC – Ministero della Cultura, Italian Ministry of Cultural Affairs
GRAND JETÉ è una coproduzione di Big Pulse Dance Alliance, con il sostegno del programma Creative Europe dell’Unione Europea.
***DURATA: 60 minuti
VIDEO PROMO: https://vimeo.com/835878016
NOTE: Nella performance viene utilizzata una macchina del fumo. In alcune scene è possibile la presenza di luci intermittenti.
GRAND JETÉ è un progetto coreografico di Silvia Gribaudi realizzato con la MM Contemporary Dance Company.
Sull’idea del “grand jeté”, la grande spaccata in aria che viene definita come uno dei passi più impressionanti e virtuosi dell’arte del balletto, il nuovo progetto coreografico di Silvia Gribaudi esplora la fine come fonte di nuovi inizi. Un “grand jeté”, un istante per sfuggire alla gravità, è un passo di transizione che consiste in una momentanea sospensione e in un “lancio” nell’aria. Esplorando il significato metaforico di questo passo virtuoso nella vita di tutti i giorni, GRAND JETÉ diventa un’occasione per ribellarsi e sfidare l’irreversibilità di qualsiasi tipo di finale. Quanto sforzo richiede questo decollo verso l’ignoto e quali prospettive può aprire un atterraggio? Alla luce di questo salto di energia esplosiva, come possiamo affrontare il fallimento come risorsa per decollare di nuovo?